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Bambini che giocano all'aperto
PSICOMOTRICITA' E MATEMATICA:
USO PRATICO DELL'EDUCAZIONE PSICOMOTORIA ATTRAVERSO IL GIOCO
APPLICATO AGLI APPRENDIMENTI (5-6 ANNI IN SU)

In questo approfondimento vogliamo indicare alcune attività motorie, da fare a scuola o all'aperto, per favorire l’apprendimento dei primi concetti di matematica nei bambini che frequentano una prima elementare quindi con una età compresa tra i cinque e sei anni.

Per sviluppare il concetto di numero non basta la percezione né il disegno né il contare, ma occorre che il bambino sia impegnato con materiali concreti e che eserciti di questi un’attività motoria.

Un gioco utile per imparare a contare oggetti e tendenti a sviluppare un valido coordinamento tra attività motoria e attività verbale numerica può essere il lancio del tappo. Si danno a ogni bambino alcuni tappi da bibita, non meno di 5 e non più di 20; si mette un cestino al centro della stanza e si disegna col gesso o con un nastro adesivo una linea a una ragionevole distanza. I bambini al di là della linea devono lanciare uno alla volta i loro tappi.

Quando tutti i tappi sono stati lanciati si contano quelli dentro al cestino e vince chi ha fatto più centri raggiungendo il punteggio più alto.

E’ nel giocare che il bambino è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità.

Un’attività di gioco può aiutare l’alunno a costruirsi le strutture di spazio e tempo, poiché nel gioco il bambino deve progettare ed eseguire azioni.

I giochi nello spazio ambiente hanno stretta attinenza con la geometria. Il bambino acquisisce così le nozioni di direzione e verso, di successione, di ordine e di distanza.

Negli anni della scuola elementare il bambino progressivamente acquisisce la conoscenza dei termini avanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto.

E’ necessario vedere il grado di sicurezza con cui fa uso di questi termini per l’orientamento nello spazio con esercizi ginnici diversi: saltelli in avanti, di lato, a destra; slancio della gamba in avanti etc.; far eseguire percorsi con istruzioni del tipo vai otto passi avanti gira un quarto di giro indietro, e così via.

Oltre alla dimensione spaziale, la dimensione temporale è fondamentale per l’acquisizione del concetto di numero: ricostruire sequenze temporali dà al bambino la possibilità di padroneggiare la relazione d’ordine, eseguire, riconoscere, rappresentare ritmi, gli consente di imparare a contare e in seguito di costruire situazioni numeriche ricorrenti tali che sia possibile prevedere che cosa avverrà

nello stadio successivo.

Il ritmo, è una sequenza di battute e pause che si ripetono regolarmente secondo regole precise. Le prime attività del ritmo sono essenzialmente motorie: tra queste le

innumerevoli conte e filastrocche cantate e contrassegnate da battute e intervalli pressappoco regolari nelle quali si associa il gesto con la parola.

Per eseguire attività di ritmo sono utili alcuni strumenti come il tamburello o il triangolo, o altro, che possono essere usati direttamente dai bambini per segnare il tempo delle loro canzoni, ma possono anche essere considerati i primi contatori del tempo.

La rappresentazione di una sequenza ritmica costituita da una serie di battute a intervalli regolari altro non è che la linea dei numeri.

Alcune strutture ritmiche da poter proporre ai bambini possono essere facilmente trovate tra le conte, le filastrocche o le canzoni popolari nelle quali si tratta di individuare la sequenza ritmica.

Regina Reginella, ad esempio, è il notissimo gioco popolare in cui i bambini eseguono, contandoli, i vari tipi di passi che la regina concede e prevede che si coprano le stesse distanze in modo diverso: il bambino è portato a notare che non solo la lunghezza di un percorso, ma anche la modalità di percorrerlo modificano il risultato del gioco e così si scopre che una stessa distanza è preferibile percorrerla a passi da leone piuttosto che a passi da formica, cioè un passo dietro l’altro. Inoltre durante questo tipo di gioco i bambini si servono di termini di confronto semplici come più lungo o più corto, più vicino o più lontano, etc.

Per saltare nei cerchi si disegnano per terra col gesso 4 cerchi in fila, uno attaccato all’altro, di circa 60 cm di diametro. Il gioco consiste nell’entrare nel primo cerchio facendo un salto a piedi uniti ed entrare successivamente negli altri facendo 2,3,4 salti ed eventualmente tornare indietro con 4,3,2,1 salto.

Le gare con la corda è un gioco che piace molto ai bambini perché godono nel saltare e nel mostrare la propria abilità nell’associare il ritmo del salto al ritmo della sequenza numerica.

Importante è anche il concetto di ordine, fondamentale per la costruzione del concetto di numero; per fare ricordare ai bambini invece il significato dei simboli si potrà fare in un ambiente interno il confronto dell'altezza dei bambini: facciamo distendere sul pavimento il bambino più alto e, a circa un metro da lui, il bambino più piccolo. Tutti vedranno che Tizio è più alto e Caio è più piccolo.

Possiamo mettere allora due asticelle tra di loro che rappresentano maggiore, minore e uguale (bambino più alto > bambino più basso) e scambiando poi i due bambini di posto, le due asticelle verranno invertite (bambino più basso < bambino più alto).

Se chiamiamo due bambini di uguale altezza la situazione sarà ancora diversa.

Un’altra esperienza per avviare gli alunni all’acquisizione della capacità di misurare è attraverso il gioco dei nastri. Si danno ai bambini alcuni nastri colorati di diverse lunghezze e larghezze e dopo aver lasciato giocare un po’ i bambini con questo materiale si può chiedere loro di disporre i nastri in ordine di lunghezza iniziando dal più corto; la stessa cosa per la larghezza.

I bambini scopriranno che il nastro può essere uno strumento di misura molto utile anche per misurare parti del proprio corpo, come la lunghezza del braccio o del piede.

Altri giochi e attività piacevoli che possono essere fatti a scuola e che possono risultare utili per aiutare i bambini a consolidare la propria competenza nel contare, cioè nel far corrispondere ad ogni numero uno ed un solo oggetto, possono essere diversi.

Gioco dell'elefante: un bambino guida il gioco muovendosi per la classe cantando 'un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela e ritenendo la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante' arrivato a questo punto si ferma davanti ad un altro bambino lo prende per mano e insieme continuano a cantare: 'due elefanti si dondolavano…'.

Arrivati a dieci può terminare il gioco oppure continuare il gioco all’indietro, cioè riaccompagnando ogni bambino al suo posto e facendolo sedere ad ogni ritornello, finché il bambino che guidava il gioco non sia di nuovo solo.

Con i birilli: ad ogni lancio della palla i bambini devono contare quanti birilli sono caduti.

Al salto della corda si possono fare gare contando ogni salto e vince chi ne fa di più.

Lanciare palline di carta dentro una scatola disposta ad una certa distanza dalla linea su cui si trovano i giocatori: ogni bambino può avere le palline di colore diverso e vince chi riesce a tirare più palline dentro la scatola.

Alcuni giochi possono essere eseguiti per apprendere i concetti di moltiplicazione intesa come addizione ripetuta.

Col gioco della moltiplicazione i bambini si dispongono liberamente nello spazio a disposizione, poi al segnale stabilito (ad esempio il battito delle mani) ogni bambino deve trovarsi un compagno e dargli la mano.

Bisogna sottolineare con i bambini tutti i termini implicati nel gioco: paio, coppia, a due a due, etc. Dopo i bambini, di nuovo singolarmente, si dispongono in modo da occupare tutto lo spazio a disposizione. Al segnale stabilito, devono trovare due compagni e disporsi a tre a tre. Il gioco può essere ripetuto facendo disporre i bambini a 4 a 5 o anche di più.

Crediamo sia opportuno che all’inizio della prima elementare le insegnanti svolgano un’attenta osservazione sullo stato di preparazione dei singoli in relazione alle esigenze del processo di apprendimento della matematica.

Inizialmente la tensione emotiva dei bambini si può vincere creando uno spazio al centro della struttura dove si possono invitare i bambini a giocare, scegliendo

ovviamente dei giochi collettivi conosciuti, dei girotondi o qualcuno dei tradizionali giochi popolari infantili ancora in uso in molte regioni (o mio bel castello, madama Dorè, rosa rosella, è arrivato l’ambasciatore, e molte altre); alle insegnanti si offrono opportunità preziose per il loro lavoro perchè possono osservare come i bambini si muovono in riga, in colonna, in circolo, e verificare se sanno accordare il proprio

passo e la propria voce con gli altri, coordinare parole e movimenti, seguire un ritmo, fermarsi a tempo, etc.

Solo dopo le prime osservazioni potranno essere seguiti gli accertamenti delle

capacità più legate alla formazione matematica, ma sempre sotto forma di gioco.

Isabella Gualtieri

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